Buoni propositi

31-12-2008

Tra poche ore finisce il 2008, e inizia il 2009.

Come ogni anno, sento quel leggero fremito di… Come dire, pagina che si volta, di un periodo che si chiude per aprirne subito dopo uno nuovo.

Buoni propositi per il 2009:

– Dedicare più tempo a me stesso.
– Dedicare più tempo ai miei affetti, e passare con loro più tempo.
– Continuare a crescere, ed avere soddisfazioni dal mio lavoro.
– Sistemare la mia situazione economica, tagliando costi inutili, e spendendo meglio per le cose che contano davvero.
– Imparare un po’ di spagnolo, francese e/o tedesco.
– Perdere qualche chilo (sono già a -6 kg rispetto a fine 2007, quindi ce la posso fare anche stavolta), anzi voglio essere preciso: perdere almeno altri 8 kg. Possibilmente riprendendo al contempo una sana e regolare attività fisica.
– Perdere qualche capello (qui ci riesco di sicuro, visto lo “storico”).
– Mangiare e bere con più attenzione.
– Trovare serenità a livello personale (non che non ne abbia… ma ne vorrei di più).
– Riuscire a rispettare e ricordare questi cacchio di propositi.
– Fare del bene a qualcuno, in maniera concreta… Che poi, alla fine, fai soprattutto del bene a te stesso.
– Arrivare vivo a fine 2009 :)

Sarebbe bello, a fine 2009, ritrovarmi qui con i miei lettori e vedere quanti, di questi propositi, si sono avverati.

Che poi, nella vita, vengono sempre fuori mille imprevisti, mille dubbi, eccetera. Come quello in figura qui sotto (volutamente poco chiaro)…

Comunque, buon 2009 a tutti voi!

scansano

Pranzo da Bibiano

30-12-2008

Pranzo da Bibiano oggi. Che figata.
Qui se ne parla… Ma soprattutto, io ne parlo qui (con foto).
Diego, mòvete!

Leggo il post di Alessandro sul presunto “complotto” di Google ai danni di Grillo.
Tutto scaturisce da questo post di Beppe Grillo, in cui lui scrive:

“Questo blog è oscurato all’interno di molte grandi aziende e pubbliche amministrazioni”

Benissimo Grillo, sporgi denuncia alla Polizia Postale o presso una autorità giudiziaria; nelle Pubbliche Amministrazioni (e te lo dico da “addetto”, con due anni di esperienza sulle spalle) non è ammissibile censurare dei siti. Li mandi in galera, ammesso che sia vero.

“Ma una cosa proprio non la mando giù. Che i suggerimenti della ricerca di Google Italia (SOLO di Google Italia) mi cancellino e mi preferiscano Beppe Maniglia e Beppe Quintale. E’ uno scandalo belin, perchè Quintale sì e io no? Credo che i dirigenti di Google Italia abbiano avuto un suggerimento o forse Google in Italia non funziona”
Caro Beppe, segui il suggerimento di Alessandro, che tra l’altro ti fa notare che, secondo Alexa, il tuo gradimento è in calo. E non tirarmi fuori che anche Alexa sta complottando contro di te, sarebbe ridicolo.

“Perchè non lo chiedete a Google? Inviate una mail a: press@google.com
In attesa della risposta usate un altro motore di ricerca.”

Di solito, in attesa di sciogliere il dubbio, si aspetta. O sei forse un sostenitore della giustizia sommaria? Intanto ammazziamolo, poi semmai lo resuscitiamo. Sei ridicolo.

Ps. Google ha corretto la censura, grazie alle vostre e-mail (ore 11.32 del 29/12/2008)”

Ecco, ora viene fuori che Google ha corretto la CENSURA. Ma quale censura! Si sono accorti che il loro algoritmo (che ha cose più importanti del Blog di Grillo a cui pensare), per vari motivi (vedi cosa ne dice Alessandro), ti ignorava, e hanno semplicemente deciso di “aiutarti” e di aggiungere a mano il suggerimento per “Beppe Grillo”.
Invece di parlare di censura, ringrazia il tuo potere mediatico, perchè sennò col cavolo che ti aiutavano in così breve tempo.

Caro Grillo, mi sei stato sempre simpatico come comico e intrattenitore, e questa simpatia non è scomparsa; come agitatore, populista, guru mediatico, fai spesso pena, e secondo me fai più danni della grandine. Scendi dal piedistallo, e datti una calmata. Ti ricordo che nel 1998-1999, giravi con uno spettacolo in cui prendevi un PC e lo spaccavi con un martello, definendolo la rovina dell’umanità o qualcosa del genere. Ho assistito al tuo spettacolo a Perugia in cui ripetevi questo ridicolo rito luddista. Ora sei un grande sostenitore del digitale e di Internet… Ovvero, anche tu puoi prendere delle grosse cantonate.
Smettila con queste cazzate, fai qualcosa di serio. Grazie.

Update: Dario commenta la vicenda con simpatica ironia.

Lo so, già ci sono tre o quattro anti-simonisti che hanno appena iniziato a leggere avidamente questo post, pronti ad un commento al vetriolo… E invece no, non è un post “io sono io, e voi non siete un cazzo” (cit. Il Marchese del Grillo), bensì il titolo di un libro di Lorenzo Licalzi (che non conoscevo, come scrittore).
Il libro è appunto “Il privilegio di essere un guru“.
Grazie al mio amico Michele, riscoperto dopo anni di silenzi, che me lo ha voluto regalare.

Non l’ho ancora finito di leggere, ma mi sta piacendo un sacco: fresco, diretto, sincero, divertente. Consigliato a tutti.

Approfitto del fatto che siamo al 24 dicembre, che domani è Natale, e che forse oggi riesco a spendere un’oretta di tempo per scrivere un po’ senza rimanere affogato dalle cose da fare per lavoro… E quindi, ecco qui il mio “pensierino Natalizio”.

Prima cosa: quest’anno evito di mandare SMS a tutti gli amici per fare gli auguri… Semplicemente, mi limito a contattare i più cari, quelli che ho davvero voglia di sentire e a cui davvero ho voglia di fare gli auguri. Gli altri… Se càpita, bene, sennò non fa niente.
E mi dispiace per quelli che potrebbero pensare “Non mi ha fatto gli auguri, allora non sono importante”… Non è vero. Potrebbe essere benissimo, invece, che non ho voglia di passare tre ore per chiamare, scrivere, mandare email. Semplicemente, preferisco prendere l’occasione come viene. Oggi, ad esempio, sto lavorando, e non finirò prima di metà pomeriggio. Perchè dovrei stressarmi? E domani che è Natale, perchè dovrei stressarmi?
Sappiate che vi penso, e che spesso vi voglio anche bene. E se invece di farci gli auguri ci incontriamo per un caffè, ben venga.

Seconda cosa: càpita a tutti, credo, di fermarsi ogni tanto ed osservare la propria vita. A volte quello che si osserva non è esattamente felice, a volte è tristissimo, a volte invece siamo proprio soddisfatti. Io direi che me la cavo bene, e di questo ringrazio me, e le persone che mi stanno vicino e mi supportano (o sopportano, eheh).
Mi viene in mente un libro letto di recente, “Economia della Felicità“, scritto da Luca De Biase. Un ottimo stimolo per ragionare sulla felicità, e su come impostiamo le nostre esistenze. Non chiarisce tutto, non fornisce una formula magica, ma ti fa pensare. E io penso.
Penso che il proprio lavoro è una parte importantissima della vita; il mio, ad esempio, è un lavoro finora molto stimolante, molto faticoso ma ricco di soddisfazioni, ben pagato, professionalizzante.
Ho deciso di mettermi in gioco: cambiando casa, nazione, lavoro, abitudini, e scombussolando i miei rapporti sociali. Tutto questo mi ha permesso di avere questo lavoro.
Ma oltre al lavoro esistono altre cose: gli amici, gli amori, e il “greater good”, il poter fare qualcosa anche per gli altri. Qui mi sento ricco, ma di una ricchezza “immobilizzata”, quasi, una ricchezza che esiste ma che ora resta immagazzinata in un posto difficilmente accessibile. E’ normale: i miei amici più cari sono quelli rimasti in Italia, e in Lussemburgo non ho ancora avuto modo di stringere molti rapporti, nonostante dei buoni inizi.
Penso che dobbiamo cercare la nostra felicità. E questa è una strada possibile, per me.

Terza cosa: stiamo invecchiando. Non lo dico con tristezza o rancore, o commiserazione. E’ un dato di fatto, e quest’anno lo sento più che in passato. Questi ultimi mesi sono volati, ma otto mesi significano un bel pezzo di un anno, e di anni, nella vita, non ne abbiamo poi tanti. E forse non potremo nemmeno goderceli tutti.
Alla fatidica domanda “Se ti restasse solo un anno di vita, cosa faresti?”, mi licenzierei, e spenderei molto più tempo con i miei cari e i miei amici. Però è strano, pensarci. Ti fa venire in mente che forse bisogna rimettere un po’ di equilibrio nella tua vita. Negli ultimi mesi ho lavorato moltissimo, più del necessario, e ho avuto poco tempo per me e le mie cose. Nel 2009 voglio rimediare. Per esempio, ho deciso che a marzo andrò a Cuba per due settimane. E’ da cinque anni che sogno di visitare Cuba, e quest’anno voglio riuscirci. Ma è solo un esempio.

Quarta cosa: gli affetti e le amicizie sono importanti… Ma vanno coltivati. E’ da un po’ che la mia ultima relazione è finita, e non è stato un colpo leggero da superare… Ma si va avanti. Gli amici ci sono ancora, ma come dicevo: vanno coltivati. Ecco, se c’è una cosa che vorrei riuscire a fare meglio, nei prossimi tempi, è godermi gli amici e gli affetti, stare con loro, abbracciarli, baciarli, voler loro bene. E’ faticoso farlo, perchè la logistica nel mio caso non aiuta. E’ faticoso, perchè spesso certe cose non vengono ricambiate, e pensi che non tutti i tuoi amici rimarranno amici a lungo. Si vedrà.

Quinta cosa: il mondo è strano. Molti si abbandonano spesso a pianti pessimisti, soprattutto ora che c’è questa famigerata crisi economica. Io penso che stiamo vivendo momenti delicati, potenzialmente molto più felici che in passato, ma adombrati da questa specie di mostro che divora tutto, questo mix di consumismo, anarchia, disaffezione dalla politica, aridità dei rapporti tra le persone. Mi piacerebbe che fosse diverso. Oggi, diverse persone hanno paura di mettere al mondo dei figli. Hanno paura delle droghe, dei tradimenti, dell’alcool, delle guerre, di mille altre cose. Li capisco, per carità. Io stesso ho paura, in maniera diversa. Dubito, ad esempio, che sia facile far durare un matrimonio il tempo sufficiente per allevare dei figli. Dubito che sia facile trovare una compagna con cui riuscire a condividere almeno venti anni della propria vita, se non di più.
E’ triste. Abbiamo tutto ai nostri piedi, una tecnologia ormai incredibile, il potere di eliminare quasi tutti i problemi che affliggono le persone… E tuttavia, i problemi spesso rimangono, e a volte peggiorano pure.

Sesta cosa: sapete cosa vorrei davvero? Che le persone sorridessero di più. Che si volessero più bene. Che contassero di meno i soldi, e di più i rapporti. Vorrei un mondo più bello. E dentro di me, piano piano monta la voglia di fare qualcosa di concreto per tutto questo. Chissà.

Auguri a tutti voi.
Vi mando un grande abbraccio.

Povera (al)italia

23-12-2008

Leggo oggi sul Corriere online dei problemi di Alitalia, tutt’altro che risolti.
Il titolo la dice tutta: “Alitalia, ancora caos a Fiumicino”.

Mi vorrei soffermare solo su un particolare, che riguarda la mia esperienza degli ultimi mesi: quando si visita un paese, la prima cosa che colpisce è proprio l’aeroporto (ovviamente, quando si usa l’aereo per raggiungerlo).
In Europa gli aeroporti “fanno a gara” per essere sempre più belli e ben organizzati. Sono contrario alla trasformazione graduale degli aeroporti in enormi centri commerciali con prezzi esagerati, ma quello è un altro discorso.

Leggendo ciò che succede a Fiumicino, e scoprendo che i passeggeri, in attesa di riuscire a partire, “hanno trascorso la notte bivaccando sulle poltrone all’interno delle aerostazioni. Per loro, a cura della società di gestione e della Protezione Civile, sono state distribuite coperte pasti e bevande calde”.

Non credo che la situazione Alitalia, e quella quindi nello specifico dell’aeroporto di Fiumicino, siano semplici da risolvere.

Tuttavia, mi rattrista molto che, ancora una volta, questa sia l’immagine che il nostro bel Paese mostra al mondo. Ironicamente, i passeggeri Alitalia sono quasi tutti italiani. Forse è anche l’immagine che noi stessi abbiamo, del sopracitato bel Paese, che non ci fa una bella figura.

Prendo spunto dal Mante, e decido di commentare nel blog dell’Onorevole Carlucci quanto segue:

Gentile On. Carlucci,
mi permetto di dissentire, e le spiego perchè.

Le cifre riportate sono piuttosto esagerate, e non tengono assolutamente conto del fatto che normalmente il “pirata” informatico (termine piuttosto infelice) può scaricare film MENTRE si occupa di altre faccende; può scaricare film con un computer da 200 euro (e non necessariamente da 1000), che dura di solito molto più di due anni, e paga il suo abbonamento ADSL indipendentemente dal fatto che scarichi film o meno (usa anche email, naviga in internet, e fa altre cose).
In altre parole, ci sono costi che verrebbero sostenuti comunque.

Se quindi ipotizziamo che l’utente in esame abbia comunque bisogno di un PC, e comunque bisogno di un abbonamento ADSL, l’unica differenza palpabile è l’eventuale bolletta ENEL maggiorata (che potrebbe equivalere a 50-100 euro l’anno).

Ora, dimostrato che i calcoli da lei riportati sono da ridimensionare… Mi piacerebbe vedere, da una parlamentare, una impostazione “diversa” nel modo di contrastare il fenomeno della pirateria.

Infine, potrebbe spiegarmi perchè è punito più severamente chi scarica un film illegalmente, rispetto a chi mi brucia l’auto o chi mi pesta per strada? Le sembra giusto?

Twitter spam

20-12-2008

E’ iniziato già da alcune settimane, inesorabile, il twitter spam (ecco un chiaro esempio). Molto subdolo, ma piuttosto fastidioso.
Che palle. :)

Spunti etici

19-12-2008

Stasera ho cenato con un cliente, col quale ho avuto un meeting fino a poco fa. A cena, fortunatamente, ci siamo buttati sull’informale e abbiamo parlato di tante cose extra lavoro.
Lui ha fatto una bellissima esperienza in India per 9 mesi come imprenditore sociale, tramite Ashoka.org.

Questo tema mi sta appassionando sempre di più, e spero in un futuro non troppo lontano di poter avere una esperienza simile alla sua e forse, chissà, farlo diventare un lavoro vero e proprio in un futuro ancora più remoto.

Qualcuno di voi ha sicuramente esperienze di vario tipo nei paesi in via di sviluppo, a vari livelli. Sarebbe bello vederne qualcuna tra i commenti.

Un abbraccio a tutti voi da Berna. Domani scendo a Milano, e poi giù in umbria. Se qualcuno per caso fa la mia stessa strada… mandatemi una email che ci incontriamo e magari si fa il viaggio insieme (simoneb chiocci0l4 amazon punto com )

:)

Feisbucc

18-12-2008

Quasi quasi, faccio una interrogazione parlamentare pure io…
Sti zozzi. E’ così da ieri. Altro che poche ore.

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