Càpita a tutti una serata del cavolo. Stasera è il mio turno.
Non si tratta di problemi “cronici”, ma semplicemente di un momento di scazzo, che poi di solito passa in un giorno o due.
Mi stavo chiedendo quali rimedi siano efficaci per farlo passare più in fretta.

Prima che qualcuno lo dica, metto subito le mani avanti con una piccola lista di rimedi che non mi interessano:
Alcool.
Prostitute.
Droga.
Cioccolato.

Invece, rimedi che mi vengono in mente (e che in questo momento non ho l’opportunità, o la voglia, di fare):
Scrivere email ad amici.
Guardarmi un bel film.
Ascoltare dell’ottima musica (si ma poi la musica malinconica ti fa pensare troppo).
Scrivere.
Leggere un bel libro.
Scrivere qualcosa nel proprio blog.
Disegnare.
Attività fisica per allentare la tensione.

E voi?

Buoni propositi

30-04-2009

Approfitto di una serata del cavolo, una delle peggiori degli ultimi tempi (per motivi personali che arrivano in fretta, e passano ancora più in fretta), per provare a distrarmi un po’. E decido di scrivere una cosa che avevo in testa da due o tre giorni.
Il titolo è: Buoni Propositi.
In teoria mi stanno anche un po’ sulle scatole quelli dei “buoni propositi”. Essendo, stasera, uno di loro, vi invito apertamente a commentare… male :)

Sta per arrivare l’estate, e ho deciso di rimettermi un po’ in forma, aggiungendo un tocco di salute e benessere che non guasta mai. Indiragionpercui, ecco i “vincoli” che vorrei impormi per i prossimi due mesi:

GENERALE
Attività fisica: almeno 3 volte a settimana, e almeno 45 minuti ogni volta
Sonno: almeno 7 ore di sonno, massimo una eccezione a settimana
Sole: prendere il sole, o semplicemente cazzeggiare su una panchina all’aperto, per almeno un’ora a settimana

ALIMENTAZIONE
Carboidrati a cena: massimo una volta a settimana
Dolci: massimo una volta a settimana
Carne o affettati: massimo quattro volte a settimana

BEVANDE
Caffè: massimo tre volte a settimana (questa è dura)
Alcool: massimo una volta a settimana
Soda: zero (soda nel senso di soda drinks, Coca-cola e simili)

Con queste semplicissime piccole rinunce, vorrei perdere qualche chiletto in vista dell’estate. Quanti? Non ve lo dico eheh :)

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Ciao :)
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Giornate campali

27-04-2009

Ve lo confesso: è quasi un anno che lavoro per Amazon, e ho avuto dei riscontri eccezionali. La cosa, ovviamente, mi rende molto soddisfatto.

Le prossime due giornate saranno campali, e martedì presenterò un talk su “Architecting in the Cloud” a Londra, di fronte a 700 persone e soprattutto di fronte al Vice President in persona (con poltrona in pelle umana, eccetera :-D), al termine di due settimane di lavoro intensissimo.
Martedì sera… Festeggio.

Mercoledì… penserò di nuovo a scrivere qualcosa :)

A presto!

Chi ha ragione?

26-04-2009

Massimo Mantellini cita una intervista sul Corriere di Luca Conti, in cui Luca sottolinea l’importanza della “indicizzazione nei motori di ricerca” del proprio blog.

Gaspar Torriero, invece, è di diversa opinione. Commenta poi a latere: “il mio post non è in opposizione a quello che ha detto Luca, ma in aggiunta. In generale mi sembra che se i visitatori del tuo blog provengono principalmente dai motori di ricerca, vuol dire che pochi ti trovano abbastanza interessante da linkarti o da metterti nei preferiti.”

Io dico la mia: se il blog è ben indicizzato come CONSEGUENZA di ottimi contenuti, onesto “linkaggio” di fonti esterne, frequente “trackbackaggio” da parte di altri blog… allora ben venga. Ma io, personalmente, non perderei un minuto a fare SEO per un blog, a meno che non intenda farlo diventare il mio lavoro principale. My 2 cents.

Luca “avrebbe” ragione, ma credo che la grande maggioranza delle persone che desidera “avere un blog”, non si possa permettere il “lusso” di imparare cosa significhi fare SEO, ma debba piuttosto concentrarsi solo sulla qualità dei contenuti.

Da 30 a 20

25-04-2009

Post notturno, ispirato da una voglia di scrivere improvvisa e… spontanea (sono al sesto piano di un albergo, e all’ottavo mandano musica disco a tutto volume, e non riesco a dormire).

Oggi stavo pensando ai miei 20 anni. Era il 1997. Studiavo ingegneria elettronica (che poi ho mollato per Informatica). Avevo a malapena avuto qualche barlume di esperienza sessuale. Mi sono fidanzato per qualche mese con una ragazza, M, che poi giustamente mi ha mollato. Ho poi attraversato un lungo periodo di depressione. Avevo una bassa autostima, e ricordo benissimo un giorno, durante il quale mi posi questa domanda:
“Ora che ho venti anni, penso che a quindici ero molto più stupido di adesso. Cosa penserò, tra dieci anni, di come sono ora?”
Ovvero, se a vent’anni ti guardi indietro e dici “che stupido”, avverrà la stessa cosa quando a trenta ti guarderai indietro? E’ proprio così?

Beh, non so se sarà così anche in futuro, ma una cosa è certa: se incontrassi il mio me stesso di dieci anni fa, il Simone ventenne, avrei tante, tante cose da spiegargli e da dirgli.

Per fortuna credo che, anche in assenza di questi preziosi consigli, alla fine la mia vita è andata benaccio. Ma mi avrebbero fatto tanto, tanto comodo.

Per questo motivo mi sto chiedendo: ma non sarebbe bello raccogliere i consigli di tanti trentenni, rivolti ai se stessi di dieci anni prima? Da 30 a 20, insomma.
Se avessi avuto per le mani un manuale simile, l’avrei apprezzato molto.
Il fatto è che, se prendi una singola persona, e le chiedi di dispensare consigli per centinaia di pagine… non funziona. Sarebbe bello avere una pagina a persona. Un numero limitato di caratteri. Solo il meglio, deve venire fuori.
Ci provo io.

Dedicato al Simone che aveva vent’anni

Il tuo principale problema sono le donne. E anche la soluzione. Il modo migliore per capirle almeno un po’, è… viverle. Lascia perdere le cotte: cerca qualcosa di più leggero, qualcosa che ti dia esperienza, anche sessuale. Sappi che quello che tu sai del sesso… è spesso sbagliato, ed è comunque una percentuale microscopica di quello che sarebbe bene sapere. Divertiti un po’, non c’è niente di male.

Passiamo ad altro: l’università. Cerca di inseguire le tue passioni, non quello che gli altri vorrebbero che tu facessi. E poi, l’università va scelta considerando due cose: l’ambiente in cui vivrai per anni; e cosa comporta, a livello lavorativo, quella scelta. Ti piacerebbe giurisprudenza, ma forse non sei fatto per un ambiente troppo aristocratico; potresti anche lasciare tutto e andare a divertirti per un anno, in giro per il mondo. Un anno sabbatico. Lavori come cameriere in UK, poi magari un salto in Argentina a imparare lo spagnolo, e poi torni e ti metti a studiare. Per il lavoro futuro, considera che le statistiche non dicono quasi un cazzo: se hai passione per quello che fai, probabilmente andrai lontano. Certo, ci sono certe lauree che una possibilità non te la danno neanche se la cerchi per bene… Quelle lì, magari, evitale. Se vuoi divertirti e basta, dì ai tuoi genitori che ti dovranno mantenere per anni senza che tu produca risultati. Spera che ti diano uno schiaffo, così capisci, e poi vai a fare qualcosa.

Gli amici: boh, con gli amici secondo me te la cavi bene. Ricordati solo che a volte le amicizie finiscono, e non avere troppa paura di allontanarti da loro. Se sono veri amici, rimarranno tali anche a distanza; nel frattempo, ne troverai altri. Nel lungo periodo, credo che le vere amicizie rimangano nonostante tutto (distanza, tempo). Saranno pochissime, ma bellissime. Tante altre svaniranno. Ma capirai che farsi degli amici non è difficile.

I venti anni vengono una volta sola. Il punto non è, semplicemente, divertiti quanto puoi. Il punto è: fai quello che sogni di fare. Non avere rimpianti. Credo che valga anche per i trenta, e i quaranta… ma poi la vita si complica, subentrano responsabilità, figli, e altro… E non è facile fare ciò che vogliamo DENTRO. Fallo quando sei giovane.

E’ difficile diventare famoso e/o ricco. Sono in pochi a diventarlo, proprio perchè è difficile. Non sperare di essere uno di quei pochi “speciali”. Sii in grado di accontentarti di una vita più “normale”.
Se poi vuoi diventare ricco, non sognarti di diventarlo in Italia, pagando le tasse con una attività regolare. Non ci sei proprio portato. Altri forse sì, tu no.

C’è una tipa che ti piace. Dalle un bacio e facci l’amore. Ti ci sta, se fai il bravo. Fallo presto, che poi quella scappa e non la rivedi più :)

Ultimo consiglio: hai presente Internet? Ecco, tra qualche anno sarà molto più popolare, lo useranno tutti. Quando sarai ad Atene, una notte che non riesci a dormire… scrivi questo post.

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Luca,
secondo me potresti organizzare una cosa del genere: un “evento” online, della durata di due ore, su Friendfeed/twitter, dedicato ad una discussione sull’innovazione in Italia.
Primo, sarebbe un buon segno per dimostrare che si parla di innovazione… facendo innovazione :)
Secondo, potresti raccogliere molti contributi da gente diversa.
Terzo: sarebbe ottimo creare un evento parallelo, o successivo, in lingua inglese, coinvolgendo persone anche al di fuori della ristretta cerchia italiana.

Ultimo breve commento: sono stufo di sentire persone che si chiedono “dov’è l’innovazione in Italia”?
L’innovazione c’è sicuramente, il problema è che semmai non ha gli strumenti per essere realizzata. Lo dimostra l’alta considerazione che all’estero hanno di noi, sia tecnicamente che in termini di inventiva e iniziativa.

Fammi sapere se l’idea dell’evento online ti sembra intelligente.