Dell non vende Linux? Lo facciamo noi!

12-03-2007

Via Slashdot, leggo un articolo del Guardian a firma di Jack Schofield, che tratta della reticenza di Dell nel vendere PC con Linux preinstallato.
Dell è il secondo produttore di PC al mondo (il primo dovrebbe essere HP), e di recente ha lanciato Ideastorm, per raccogliere idee dal pubblico riguardanti le sue future scelte.
Da queste idee emerge a gran voce la “voglia di Linux”, e in particolare di Ubuntu.
Jack Schofield, autore del sopracitato articolo, chiude suggerendo ai lettori che, se davvero si tratta di un business così interessante, perchè non darsi da fare e realizzarlo SENZA ATTENDERE che sia Dell a farlo?

La provocazione, ad essere sincero, mi alletta molto.

Alcune riflessioni:
Si potrebbero raccogliere dei fondi per creare una azienda che offra Linux preinstallato.
Si potrebbe gestire tutta l’azienda con una filosofia Open Source (mostrando ogni documento, ogni cosa), e coinvolgendo i volontari Linux in tutti i processi decisionali. In fondo, è come gestire un grosso progetto software.
I volontari potrebbero aiutare a commercializzare tali computers, per esempio proponendoli ai loro amici.
Alcuni volontari potrebbero “certificare” la loro competenza e diventare “installatori”.
I proventi di tutto ciò potrebbero essere utilizzati per migliorare l’azienda stessa, o versati per qualche interessante iniziativa riguardante Ubuntu, o Linux in generale.

Attendo i vostri commenti.

21 Responses to “Dell non vende Linux? Lo facciamo noi!”

  1. Alessia Says:

    NOn mi intendo granchè di Ubuntu (lo sto usando da circa un anno), ma mi sembra ottimo, e l’idea di una azienda che lo commercializzi e lo supporti è eccellente.
    Sarei anche disposta ad essere coinvolta, se si facesse qualcosa.
    Vediamo!

  2. Oreste Says:

    Volontari volontari volontari….ma con che si mangia???

  3. ubuntista Says:

    Oreste… due cose:

    1) UbuntuSemplice.org è un LIBRO su Ubuntu, realizzato interamente da volontari, che evidentemente mangiano con altre cose.

    2) Il discorso “PC con Linux” potrebbe anche divenire un vero business, e quindi pagare le persone. Per iniziare e fare un tentativo è ovvio che servono dei volontari, a meno che tu non abbia dei soldi da regalare.

    Che mi dici?

  4. elias Says:

    Ciao Simone, l’idea mi sembra interessantissima! Spesso la gente è reticente a usare Ubuntu perchè ha iniziato a usare Windows e così si è abituata: se si potesse fargli usare subito Ubuntu probabilmente cadrebbero molti pregiudizi. Perché non proporre questa idea a Canonical direttamente? I tecnici certificati ci sono già mi sembra… manca il passaggio successivo, l’inclusione nei laptop/PC. Naturalmente se si realizza qualcosa e pensate di aver bisogno di me, sono disponibile!

  5. bobo Says:

    l’idea di azienda come da te descritta è impensabile….. se le cose vanno male cosa succede? chi sono i responsabili? e se uno si prende la responsabilità di gestire un azienda poi pubblica tutti i documenti? naahh…..

  6. epaminonda Says:

    Bello, ma dovrebbe essere gestito da una fondazione, altrimenti non si avrebbe un inquadramento legislativo.

    @bobo
    Perché hai il tuo nome porta ai rumori di fondo? Cioè è il gruppo di mio cugino. Carramba che sorpresa!!!

    — alexxx—

  7. lollolo Says:

    Simone, prima di fondare un’azienda, attraverso la collaborazione e i fondi dei volontari, sarebbe meglio chiarire qualche concetto:
    .Chi si prende l’incarico di coordinare e dirigere questa azienda?
    .Dovrebbe avere una sede questa azienda?
    .Se si,non sarebbe meglio fondare un gruppo di collaboratori volontari e gestire inizialmente la cosa senza avere una vera e propria sede (avremmo un costo ridotto inizialmente)?
    .Non hai pensato eventualmente alla possibilità di una collaborazione “virtuale” (sai a cosa mi riferisco), in modo che chiunque voglia dare una mano possa partecipare in prima persona alle “scelte di mercato”?

  8. lollolo Says:

    nel secondo punto, intendevo una sede fisica…non so se mi sono spiegato

  9. Luigi Says:

    L’idea è ottima, ma:

    1. Una fondazione è più adatta di una azienda;
    2. Dovresti comunque incaricare un “responsabile” (che potresti essere tu), che però va pagato, e bene.
    3. Dovresti sentire Canonical se la cosa li interessa e, se sì, come possono supportarti.

  10. lizardking Says:

    fantastico, ma ci vuole molta molta organizzazione e capital e iniziale

  11. giovix Says:

    Sarebbe davvero bello, è servirebbe molto a far crescere Linux ed Ubuntu a livello desktop, un’ottima idea che con il supporto di canonical potrebbe anche diventare un modo per fare business e con quei soldi aiutare lo sviluppo del software libero, speriamo che qualcuno si dia da fare per realizzarla :)

    Ciao e buon pinguino a tutti ;)

  12. Xander Says:

    Magari!

  13. sbaush Says:

    Sarebbe davvero molto interessante parlarne e cercare di tirare su qualcosa di serio. Ovvio, come detto da lizard, serve moltissima organizzazione e un buon budget iniziale…
    Canonical & Mark cosa dicono a riguardo? Di solito su queste questioni sono molto celeri a rispondere agli interrogativi della gente!

  14. Treviño Says:

    Le difficoltà non mancano, ma la grandezza di una comunità può rendere la cosa più facile… Chissà…
    Io non chiudo la porta alla cosa :)

  15. bobo Says:

    @ epaminoda

    perche i RUMORI DI FONDO sono il mio gruppo musicale! io sono il tastierista. a chi sei cugino?

    ps. perdonateci l’off-topic :-)

  16. Gio Says:

    Nessun problema, off-topic interessante… per come conosco Simone, può solo apprezzare!

    Secondo me l’idea di una non-profit per vendere hardware è ottima, e va portata avanti… Simone, tira fuori dal tuo cappello magico una di quelle cose esplosive come Ubuntusemplice.

  17. gaffiere Says:

    l’idea dell’azienda no profit è interessante anche se con molti dubbi iniziali. però piano piano, chissà.

    differenza tra azienda e fondazione potrebbe anche essere questa:
    azienda = dipendenti -> retribuzione?
    fondazione = volontari -> costo zero?
    può essere?

    sul mercato tradizionale come potrebbe essere vista una fondazione per l’hw?

    spero di non aver detto troppe cazz@te insieme ;)

  18. PileMan Says:

    Salve
    mi occupo di computer per lavoro da circa 10 anni; e faccio assistenza da 8.
    Ho provato ubuntu e non mi dispiace. Sto provando a convicere le scuole dove lavoro a lasciare microsoft per questa versione (edubuntu in special modo). L’idea di cui sopra mi interessa. E sarei disponibile “volontariamente”. Attendo novità.
    Saluti PileMan

  19. epaminonda Says:

    @bobo
    Sono il cugino di Maurizio. Comunque terminiamo l’OT. Mo’ ti scrivo per posta perché, se non ti dispiace, ti vorrei far partecipe di una operazione “spread-Ubuntu”.
    Ci sentiamo.

    Mi scuso per ‘sta roba alla Maria De Filippi :-D


  20. […] preinstallato. Tuttavia c’è che ha intenzione di creare delle aziende/fondazioni per farlo: ubuntista.it e chi invece già lo vende ma a prezzi troppo alti IMHO […]

  21. EffE Says:

    Simo hai letto del sondaggio della Dell su Pollycoke?
    Anche se sono scettico (come sempre) pare si muova qualcosa…

    http://www.dell.com/linuxsurvey

    PS.: Il negozio Ubuntiano lo apriamo io e te a Assisi!


I commenti sono chiusi.